Brevi notizie sull'archivio privato

L’Archivio personale dell’arcivescovo di Lucca Pietro Pera e della sua famiglia è un voluminoso corpus di quasi 10.000 documenti manoscritti, fra cui oltre 3.000 lettere autografe, il tutto assolutamente inedito. Una parte cospicua riguarda la famiglia Pera, trasferitasi alla fine del XVIII secolo da Camigliano a San Gennaro, con ricche documentazioni circa le attività agricole e sericole e svariati documenti riconducibili alla massiccia presenza di religiosi nell’albero genealogico. Le carte di famiglia partono dal XVIII secolo e giungono fino all’ultimo dopoguerra, con significativi intrecci con la storia e la vita della comunità di San Gennaro.

La parte principale dell’archivio riguarda ovviamente il canonico Pietro Pera ed è costituita da circa 3.000 lettere di vari personaggi, appunti e studi bibliografici, relazioni manoscritte di vario genere, materiale che si configura significativo essendo stato il medesimo per quattro lustri bibliotecario della Biblioteca Palatina di Carlo Lodovico di Borbone, ultimo Duca di Lucca. Svariati i temi di interesse dal punto di vista bibliografico e archivistico: da un lato l’inusuale possibilità di analizzare un archivio pressoché integro ed inedito che ricostruisce la nascita, la crescita e la cessazione di una raccolta libraria importante, arrivata nell’arco di soli venti anni ad avere oltre 40.000 volumi, numerosi incunaboli e manoscritti medioevali. Vi sono carteggi, anche numericamente significativi, con bibliofili ed eruditi italiani del tempo, quali Pietro Viesseux, Giovanni Rosini, Pietro Bigazzi, Sebastiano Ciampi, Emanuele Cicogna, Giorgio Gallesio, Angelo Mai, Gerolamo Segato, Jacopo Gråberg di Hemsö, Emanuele Repetti, Bartolomeo Gamba e molti altri.

Cambiando prospettiva, le carte offrono anche uno scorcio inedito sulla vita culturale della città nella prima metà del XIX secolo, al declino della secolare indipendenza di Lucca, con scambi epistolari con alcuni protagonisti della vita culturale e amministrativa cittadina, come Telesforo Bini, Domenico Barsocchini, Cesare Boccella, Placido Campetti, Cesare Lucchesini, Ascanio Mansi, Giuseppe Matraia, Domenico Moscheni, Michele Ridolfi, Girolamo Tommasi, Luigi Fornaciari, e altri, oltre ovviamente al Duca Carlo Lodovico di Borbone. E ancora di notevole interesse, per capire le dinamiche del commercio librario in Italia nel XIX secolo, è la ricchissima e dettagliata raccolta epistolare con alcuni tra i maggiori librai dell’epoca: Piatti, Molini, Giachetti, Artaria, Batelli, Nistri, Pomba, Le Monnier, Cormon & Blanc, la vedova Bodoni, etc. Si pensi che solo il carteggio con i fiorentini Piatti e Molini consta di oltre 700 lettere.

Infine, la sezione riguardante la carica arcivescovile, pure cospicua anche se limitata nell’arco temporale, avendo il Pera ricoperto tale prestigioso incarico per solo poco più di un anno. Vi si annoverano tra l’altro, in occasione della sua nomina, missive autografe di Papa Gregorio XVI e dei Cardinali Castracane, Patrizi, Galluzzi, Spinola, Albani, Ostini, Tamburini, De Zelada, Rezzonico juniore, Boschi.