Proposta presentata alla Regione Toscana

PROGETTO TOSCANA TERRA DI LIBRI ANTICHI (2021-2025)

La “Società Bibliografica Toscana”, associazione di volontariato culturale con sede a Montepulciano (SI), propone e sta sviluppando un progetto di studio, ricerca e valorizzazione del patrimonio librario toscano, denominato

TOSCANA TERRA DI LIBRI ANTICHI

Partendo da una straordinaria tradizione editoriale, già effervescente dall’arrivo della stampa nel nostro territorio nel XV secolo, la Toscana è sempre stata non solo fondamentale centro di cultura, ma formidabile crocevia di circolazione, commercio e conservazione di libri antichi, vantando ad oggi circa 600 biblioteche, fra pubbliche, accademiche, universitarie, ecclesiastiche e scolastiche, circa il 10% del panorama nazionale. Accanto a questa realtà massiccia non può non ricordarsi la presenza di molteplici raccolte e collezioni private, e quella di un gran numero di librerie, di antiquariato o solo di libri d’occasione, ribadendo ancora oggi una tradizione che come detto affonda le sue radici nei secoli. Se gli studi su questo importante segmento culturale sono stati molteplici per l’epoca rinascimentale e medicea, altrettanto non può dirsi dei periodi successivi, laddove i lavori di ricerca sono andati progressivamente scemando, a partire dal Granducato lorenese fino agli anni post-unitari, giù giù fino al XXI secolo. Un primo assaggio è costituito dal convegno internazionale organizzato, dagli stessi soggetti qui presenti, a Lucca nel 2014 e dedicato al libraio lucchese Giuseppe Martini (pubblicato da Olschki nel 2017).

Scopo del progetto, in un momento in cui si assiste ad un drammatico processo di progressiva chiusura delle librerie tradizionali, è dunque da un lato quello di fotografare la situazione oggi esistente nel mondo del commercio del libro d’antiquariato in Toscana, con evidenti implicazioni anche economiche, dall’altro di offrire una sintesi sistematica del complesso fenomeno della circolazione libraria negli ultimi due secoli sul territorio regionale, con l’obiettivo di coprire lacune ancora esistenti nell’ambito della ricerca storica.

Se nel primo aspetto è fondamentale la fattiva collaborazione di pressoché tutte le 10 librerie antiquarie toscane facenti parte della “Associazione Librai Antiquari d’Italia” (A.L.A.I.) nonché delle altre che vorranno aderire, sul versante della ricerca storica la Società Bibliografica si avvale della preziosa consulenza accademica del “Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca” dell’Università Cattolica di Milano, che sta elaborando un apposito progetto coinvolgendo una decina di altre sedi universitarie italiane e no.

In questa direzione, un capitolo a parte merita il recente ritrovamento di un prezioso archivio privato, finora sconosciuto, inerente alla genesi e allo sviluppo della Biblioteca Palatina di Lucca, che nell’arco di un ventennio, dal 1824 al 1845, arrivò a contare oltre 40.000 volumi antichi di grande rilevanza: a titolo esemplificativo, in tale carteggio si annoverano circa 1.300 lettere originali, ovviamente inedite, di librai fiorentini e granducali del tempo. E’ evidente che lo studio di tali carte apre significativi orizzonti di approfondimento e di comprensione sia sugli ultimi anni di indipendenza del Ducato di Lucca, sia sulle dinamiche commerciali e bibliografiche, toscane e nazionali, nella prima metà del XIX secolo.

L’archivio, costituito da circa 10.000 carte, è oggi nella piena disponibilità della Società Bibliografica, che in tale lavoro di studio si avvale di importanti consulenze anche internazionali e di collaborazioni istituzionali, e sul tema è già previsto per il prossimo 16 ottobre un primo Convegno di Studi a Lucca.

Il progetto “Toscana terra di libri antichi” prevede inoltre un ricco filone divulgativo - già avviato, ma in parte sospeso (Firenze, 21.11.2020, Siena, 27.2.2021, Montepulciano 8.5.2021) a causa dell’attuale emergenza sanitaria - articolato in una serie di incontri tematici di argomento bibliografico, da tenersi sia in luoghi canonici della cultura libraria toscana, sia, e soprattutto, in quell’incredibile tessuto di piccoli borghi, comuni, conventi, abbazie che ancora conservano straordinarie raccolte librarie (8).: in merito, crediamo siano esempi illuminanti i programmi concordati da questa Società con l’Accademia della Crusca (FI) per il prossimo mese di marzo, con la manifestazione “Festival di Pasqua” a Montepulciano (SI) in aprile e con l’Archivio di Stato di Siena ed i Comuni di Poppi (AR) e Rapolano Terme (SI) per settembre-ottobre.

In tal senso è, infatti, fondamentale la fitta rete di contatti sviluppata in questi anni dalla Società Bibliografica Toscana, che oggi permette di fatto di collaborare con le maggiori istituzioni culturali del territorio e di censire il variegato mondo delle collezioni e raccolte librarie oggi custodite in mani private, elemento di forte originalità dell’intera struttura progettuale.

A latere di ciò, un altro raggio di azione prefissato dagli scriventi è il tema del libro antico inteso come investimento sano e compatibile, tema che può coniugare le suddette istanze di collezionismo con un ulteriore elemento di spinta verso la conservazione del patrimonio bibliografico. In questa direzione la Società Bibliografica si avvale della preziosa e fattiva collaborazione della “Rotary Fellowship of Old and Rare Antique Books and Prints”.

Ulteriore, concreto obiettivo di tale sinergia è il riportare a Firenze per il 2023 la Mostra internazionale del Libro antico, sotto l’egida della “International League of Antiquarian Booksellers” (I.L.A.B.), in abbinamento alla storica Biennale dell’Antiquariato, come si teneva fino ad un non lontano passato.

Se, dunque, nel presente progetto l’aspetto della circolazione, del commercio e del collezionismo librario in Toscana è sufficientemente sviluppato, rimane ad oggi carente il versante della conservazione dei libri antichi. La ricchezza del patrimonio pubblico, evidenziata dai numeri precedentemente esposti, rende di fatto molto difficile per una associazione di volontariato culturale affrontare tale universo, ma permane viva, qualora l’iniziativa trovi una sponda istituzionale di alto profilo, la determinazione di porre a confronto realtà similari, ma di fatto molto distanti, andando a toccare, con figure di alta professionalità, i temi della pubblica fruibilità di tale patrimonio (vedi la recente difficile situazione della Biblioteca Statale di Lucca), della messa in sicurezza dello stesso (il ricordo del furto alla Biblioteca Girolamini di Napoli è ancora purtroppo ben presente), della divulgazione e conoscenza, soprattutto fra i giovani, di questa ricchezza, e di eventuali e forse auspicabili valenze anche nell’ambito del turismo culturale.

Il progetto prevede una durata quinquennale, 2021-2025, il tempo stimato necessario per poter compiere in maniera dettagliata gli scopi esposti, e per poter sviluppare degnamente le numerose iniziative che biblioteche, enti e privati (che in numero più che apprezzabile hanno fatto propositi di aderire al progetto, se avviato), stanno suggerendo ai promotori per integrare la bozza di programma iniziale.

Sul versante economico le iniziative sin qui avviate si avvalgono di contributi volontari e di piccoli finanziamenti elargiti dai vari enti locali, accademici, culturali coinvolti negli eventi.

Resta sottinteso che un forte intervento istituzionale è elemento fondamentale per poter attivare le iniziative sopraelencate, segnatamente quelle di ricerca storica e archivistica, da realizzarsi tramite gli strumenti delle borse di studio e/o dei dottorati di ricerca, con ciò interessando anche l’aspetto occupazionale, soprattutto giovanile.